giovedì, novembre 29, 2007

Programmati

"Quando eravamo giovani, eravamo programmati per l'infelicità. Ci insegnavano che per essere felici bisogna avere denaro, successo, un partner di bell'aspetto, un buon lavoro, amicizia, spiritualità, Dio, e chi più ne ha più ne metta. Se non avrete queste cose, ci dicevano, non potrete essere felici. Ora, questo io lo definisco un vincolo. Un vincolo è per me la convinzione che senza qualcosa non si possa essere felici. Una volta che si è convinti di questo, - e la cosa penetra nel nostro subcosciente, fissandosi nelle radici del nostro essere- si è finiti."

Antony De Mello, Messaggio ad un'aquila che si crede un pollo.

fai così!

L'idea più del cazzo che ti viene in mente? Mettila in pratica, è quella giusta!

mercoledì, novembre 28, 2007

Nescio

Quia de Deo scire non possumus quid sit, sed quid non sit, non possumus considerare de Deo quomodo sit, sed quomodo non sit.

(Poichè non possiamo sapere cosa sia Dio, ma solo cosa non è, non possiamo considerare com'è Dio ma solo come non è)

Tommaso d'Aquino, introduzione del De Summa Theologiae

martedì, novembre 27, 2007

Il Credo

Credo in un dio che non ci può fare più di tanto se le cose vanno male.
Credo in un signore che magari non è neanche uno.
Credo che il cielo e la terra si siano create da sole, e che con tutto quello che c'era da creare nell'universo figurati se dio poteva concentrarsi solo sulla terra.
Credo che il figlio di dio non sia nè uno nè mille, ma sia amore.
Credo allo spirito, non santo, semplicemente spirito.
Non deve essere nè adorato nè glorificato, primo perchè non ne ha bisogno, e secondo perchè l'adorazione è sorella dell'idolatria. In più il concetto di una cosa è il modo migliore per perdere l'essenza di quella cosa.
Non credo nella Chiesa, e in tutte le istituzioni che manipolino così male il denaro.
Purtroppo non credo nel mondo che verrà, credo che sia qua e molto vicino: dentro di noi. ma trovarlo è un viaggio tra i più avventurosi che si possa fare.

The Onion song

MARVIN GAYE
The Onion Song
( Feat. Valerie Simpson)

[Both:] The world is just a great big onion
[MG:] pain fear are the spices that make you cry
[Both:] Oh, the only way to get rid of this great big onion
[VS:] Is to plant love seeds until it dies, uh huh

[MG:] Hey world! We got a great big job to do
Yeah, we need you
everybody who loves truth
Don't you know we've got to clean up this place
reach far high oh yeah
[VS:] Yes we do
We gotta be headstrong about rightin' the wrong
make a mountain of happy souls, oh; [MG:] Oh

[Both:] The world is just a great big onion
[MG:] I don't care, it's the face people like to wear
[VS:] Yes it is now
[Both:] the only way to get rid of this great big onion
[VS:] Every one single soul's got to do their share
[MG:] Tell about it, baby!

[MG:] So come on, let's knock on every door
Tell them love is the answer
Whether they're rich or poor, oh yeah
For we don't care what you do
How you look, or your status claim, baby
[VS:] No no, because brothers & sisters
From now on, is gonna be everyone's name, oh oh

[Both:] The world is just a great big onion
[MG:] pain fear are the spices that make you cry
[VS:] Yes it is
[Both:] the only way to get rid of this great big onion
[VS:] Is to plant love seeds
[MG:] Now everybody, got to plant love seeds
[VS:] Come on & plant love seeds
[MG:] Until it dies
[Both:] The world is just a great big onion

venerdì, novembre 23, 2007

zzzzz

La musica è uno stato d'animo.

mercoledì, novembre 21, 2007

Un pezzo che non ha avuto il successo che si meriterebbe....

Libo:
E' una mattina e il sole splende già
nella mia Tabarka
ma lui non mi basta e la mia routine è quella barca
reti giù la sera prima
sveglia presto dopo beh
qualche dinaro giù al suk un acquisto e un paio di the
potrei avere fortuna ma non lo scoprirò mai
sogno l'Italia di giorno e di notte guardo la Rai
ho un amico che mi ha detto: "Sai ci vuole poco
un traghetto fino alla Sicilia, paghi e il resto è un gioco"
quindi ho altri 25 anni di 'sta vita
o un paese vicino dove si può tentare una salita
la scelta è ponderata, saluto tutti
mia madre, i miei fratelli, mio padre ha gli occhi distrutti
come se sapesse qualcosa che non so ancora
chiedo ma lui va a pregare non mi dice una parola
la prima volta che mi allontano da casa mia
chissà quando rivedrò la mia preziosa Tunisia

Chorus:
Libo:
Cerchi quel che cerchi in altri luoghi spazi aperti
ma a volte più ti muovi e ti allontani più ti perdi
e se trovi quello che cercavi a volte sai che c'è? (che c'è?)
che in fondo quel che trovi in genere non fa per te (no)
cerchi quel che cerchi in altri luoghi spazi aperti
ma a volte più ti muovi e ti allontani più ti perdi
e se trovi quello che cercavi a volte sai che c'è?
che in fondo quel che trovi in genere non fa per te (non fa per te)

Libo:
Il caldo è pressochè lo stesso la gente guarda
la svolta che aspettavo è un paio di giorni che tarda
mi si avvicina una donna con fare nascosto
mi dice ho un ristorante, un lavoro ti tengo il posto
per un letto e un tetto guarda puoi stare sopra
vivo solo e la mia casa sembrerà un po' meno vuota
ok ma l'ingranaggio già subito si è rotto
non mi paga e per l'alloggio vuole che io me la fotto
via da qui parlando con un mio paesano
mi consiglia: "Vai su al nord che qualcuno ti dà una mano"
così faccio
finisco insieme a giovani algerini
senza permesso vendo hashish a dei ragazzini
è un periodo la solita fase di transizione
so che un giorno avrò un lavoro e qui sarà la mia nazione
ufficio immigrazione dopo mesi da clandestino
un passaporto valido e una casa su a Torino

Chorus: X 1

Libo:
Qui il freddo è impressionante la nebbia e il ghiaccio per strada
pochi sorrisi che incontro dovunque vada
c'è gente che mi osserva strano non ho un'idea
trovo soltanto la mia gente e la pace in moschea
è buffo poi ho degli amici ed un presentimento
che siano tali solo per il caldo del mio appartamento
strano in questa fabbrica non c'è luce e le facce
cupe ed io rivedo nella mente le mie spiagge
e anche se a fine mese mando i soldi ai miei
sono felice solamente quando sento i miei
fuori c'è neve e mi consolo con un po' di fumo
mi chiedo se al paese ogni tanto mi penserà qualcuno
io li sogno tutte le sere e guardo le foto
se ci fosse un mare cazzo giuro tornerei a nuoto
qui c'è competizione e vince chi se la cava
appena riesco vado a casa mio padre non si sbagliava

Chorus: X 1

martedì, novembre 13, 2007

elogio del vino

Io amo il vino. perchè il vino ti fa essere te stesso, ti toglie quegli stupidi pudori e reticenze che gli anni ti attaccano addosso. non mi piace esagerare, tante volte un bicchiere basta. Fermo come l'animo di chi lo beve con serietà. Il vino è una cosa seria, non una cosa dozzinale. va centellinato, a volte. ti fa dire quello che pensi, ti fa conoscere gente, ti fa essere trasparente.
ti eleva, ti avvicina a Dio. amplifica ai sensi, rende più sensibile. Io guido meglio con un bicchiere in circolo.
Odio chi fa leggi contrarie a questa filosofia. tanto chi vuole uccidere qualcun altro in macchina continuerà a farlo.

storiella

c'era una volta un mondo in cui tutti volevano stare soli. I maschi al massimo accettavano la compagnia di altri maschi, le femmine al massimo accettevano
la compagnia di altre femmine. Ma tendenzialmente ognuno voleva stare per conto proprio. Tutti erano impegnati in attività personali, singole,
solitarie. Spesso ci si chiudeva in un mondo virtuale davanti al pc. molti non uscivano più di casa. ma soprattutto nessuno faceva più l'amore.
tutti credevano di poter bastare a se stessi, tutti avevano avuto una delusione in amore o gli era stata raccontata qualche storia terribile di delusione.
tutti erano sfiduciati, e tristi. tutti aspettavano sempre chissà cosa che non arrivava mai. Cercavano la loro realizzazione in cose vuote come il lavoro
o i soldi, o il potere. alcuni altri, non potendo aspirare a questi cercavano il televisore più nuovo e tecnologico o la nuova consolle tridimensionale
della Sony per passare interminabili giornate su giochi sempre più realistici, ma pur sempre giochi. I suicidi avevano raggiunto il massimo storico ed
erano ogni anno in crescita. un bel giorno di sole, un giovane uomo e una giovane donna s'incontrarono per caso mentre andavano a comprare delle cose.
Guarda caso, entrambi non erano riusciti ad acquistare ciò che serviva loro su Internet (ormai la principale fonte di approvvigionamento di qualsiasi
bene) a causa del malfunzionamento della carta di credito. Provarono qualcosa di ormai dimenticato, che entrambi credevano di non conoscere più, che
entrambi non volevano. Ma al contrario di quello che si aspettassero, era bello. S'innamorarono e diventarono il caso del giorno. In tutto il mondo
non si parlava altro che di loro e del loro nuovo sentimento dimenticato. durò mesi, poi anni, e le loro vicessitudini erano sempre ribaltate su tv e
radio e internet. Piano piano la gente cominciò a imitarli, e a ricominciare a provare amore. le nascite, completamente ferme, ricominciarono a
salire. Il mondo si ripopolò. Il mondo divenne di nuovo interessante, il verde fioriva dappertutto e il grigio che fino ad allora aveva pervaso
ogni cosa scomparve. Le idee dei ricercatori e degli inventori di tutto il mondo si rinvigorirono ed erano pervase d'amore, non solo verso il prossimo,
ma anche verso l'Ambiente e la Natura. Nacquero energie pulite, attività a misura d'uomo e la Natura riprese il corso che nessuno oramai ricordava.


Fu così che due giovani innamorati salvarono questo Nostro Triste Mondo Malato.

lunedì, novembre 12, 2007

L'angolo di Prosperini

E' ufficiale, lo dovevo aprire ormai:
"è un blob di pessimo gusto!" Gianni Prosperini
NB
si parlava di blog...

Un'usanza un po' primitiva

"E' un'usanza un po' primitiva,
ma se c'è in ogni parte del mondo,
da menare quelli in divisa,
tutti quanti si metton d'accordo"
Non so chi conosca la canzone Hécatombe di Brassens, che qui riporto nella traduzione di Svampa, ma mi pareva utile per far luce su quanto è successo ieri. Vorrei fare preliminarmente una distinzione: una cosa è sfondare un vetro di recinzione come successo a Bergamo, il quale è un atto criminale svolto all'interno di uno stadio e che deve far riflettere su come sia stato possibile. Altra cosa sono stati gli attacchi alla polizia. Non credo sia colpa del calcio e nemmeno dei tifosi, nel senso che cercherò di chiarire. Il brano riportato su mette in luce un dato sociologicamente rilevante, non solo nelle tifoserie organizzate, ma anche nelle manifestazioni politiche e antipolitiche, possono scatenarsi risse tra le fazioni, ma l'intervento delle forze dell'ordine comporta sempre una convergenza tra i vari gruppi rivolta a danno dei tutori della legge (siano essi polizia, carabinieri, ecc.). Ed è questo il punto su cui bisogna riflettere, come mai in una manifestazione pubblica, dove sorgano dei disordini la polizia (o chi per lei), viene sempre bersagliata? Questa è la domanda a cui tutti dovrebbero rispondere, perché non si ripetano più le cose che sono successe ieri. E questa domanda ci coinvolge tutti, tifosi e non tifosi, manifestanti e non, politicizzati e non, violenti o meno.
Mi pare utile ricordare, quasi in appendice, come Brassens in questa canzone inviti le donne che litigano al mercato a dargliele alla polizia che è intervenuta...
NB
Io amo molto Brassens, e lo amo anche perché con un tono provocatorio e con immagini semplici e fresche mette in luce i problemi della nostra società, da questi problemi occorrerebbe partire per trovare una soluzione. Lo sdegno dei politici (che se le danno in Parlamento) o i moralismi a buon mercato o le condanne, nella fattispecie al "baraccone" del calcio, non risolveranno mai, e non temo smentite, i problemi delle tensioni di una certa parte delle popolazione nei confronti delle forze dell'ordine.

venerdì, novembre 09, 2007

Pensandoci bene

Pensandoci bene, la tanto vituperata televisione ci ha lasciato anche pagine molto intense e gradevoli, come le interviste di Biagi a Benigni...

giovedì, novembre 08, 2007

lunedì, novembre 05, 2007

senza parole

Rocco is knocking on heaven's door.

Vedere per...

Quando l'altro giorno ho visto al telegiornale la baraccopoli dei rumeni a Roma, nella quale abitava l'assassino della Reggiani, mi sono detto, alla faccia di tutti i discorsi sull'accoglienza, se delle persone sono costrette a vivere in quelle condizioni, non si può sperare che diano un contributo alla società e all'economia e al vivere civile, in quanto queste cose non lo danno a loro.