giovedì, febbraio 23, 2006

I miei eroi

I miei eroi sono Falcone e Borsellino, e tutti quelli che come loro sono morti per una battaglia che in fondo non era loro. O almeno non solo loro. Si sono sacrificati combattendo la prepotenza e l'arroganza della mafia, lo hanno fatto per noi. Sono stati degli uomini saggi e pronti al sacrificio, fino all'estremo.


"Gli uomini passano, le idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini. " --- Giovanni Falcone

11 commenti:

Marco ha detto...

Più che eroi, forse, sono semplicemente uomini (il nostro tempo ha bisogno di uomini, credo, non di eroi). Uomini che hanno fatto qualcosa loro, hanno saputo scegliersi e scegliere, non hanno lasciato che il tempo scivolasse loro addosso. Ma hanno capito che ci sono idee giuste e idee sbagliate, idee migliori e idee peggiori e che l'uomo che non crede in niente (e non si batte per niente) non è altro che il niente in cui crede.

Ramskilo ha detto...

non credo che se la siano scelta fin dall'inizio la fine che hanno fatto, ma hanno sentito il dovere di affrontare i pericoli che il loro lavoro presentava. Hanno scelto, certo(o quasi), il loro lavoro, la lotta al crimine, ma potevano benissimo fare come altri magistrati, anche nella stessa Sicilia. Non tutti escono dal coro, dalla mediocrità, dal sentire comune. E chi è un eroe se non un uomo straordinario che fa cose diverse da chi lo circonda? E in più fa queste cose non solo per se stesso ma per gli altri. Sono stati dei grandi uomini.

Anonimo ha detto...

Ci sono molte persone che fanno un lavoro rischioso. A causa del quale muoiono. In modo meno "spettacolare" magari. Esempi? Jean-Sélim Kanaan, Carlo Urbani. Sono uomini che sicuramente stimo ma non li chiamerei eroi. Ormai questa parola è stata talmente abusata che mi nausea. (vi ricordate dopo l'uccisione di quell'italiano in Iraq?....volevano addirittura intitolargli una strada...). Per me eroi restano solo quelli dei fumetti. Gli altri come dice giustamente Marco sono semplicemente uomini.

Ramskilo ha detto...

ma si dovrà pure distinguerli dalle persone comuni,no? solo perchè il termine è abusato dobbiamo non usarlo più? Ridiamogli invece il giusto significato....

Marco ha detto...

Nel ridare il giusto significato alla parola "eroi", penso si debba fare mitologia, gli eroi erano quelli e in fondo erano dei simboli. Un certo uso della parola eroi, oltreché essere esteso e non originale (ma in ciò non c'è nulla di male!), rischia di allontanarci dalla nostra umanità, ancora prima che dai nostri doveri e di diventare un alibi di fronte a noi stessi e alla società. Forse sono esempi, forse non sono eroi...

Ramskilo ha detto...

non so perchè ce l'abbiate tanto con questa parola. secondo me basta leggere la citazione che ho messo nel post originale per capire che genere di uomo era Falcone. Ho intenzione in ogni caso di approfondire le notizie che ho sulla sua biografia e se sarà il caso posterò qualche link.

Marco ha detto...

Ce l'abbiamo perché è pericolosa, mica per altro. L'eroe, se non erro, nell'antichità, era mezzo uomo e mezzo Dio, ciò comporta che sia una figura pressoché inarrivabile. Eroi si nasce, non si diventa. Mentre uomini, in parte si nasce, ma, più, lo si diventa e il fatto che non tutti colgano che certe cose che ci sembrano eroiche (e inarrivabili), non siano che cose, nel nostro piccolo, alla nostra portata, comporta il fatto che si incensi qualche altare e che si scordi il nostro dovere di essere umani (cioé crescere e migliorare noi e il mondo). E' solo per questo che distinguevo tra eroismo e esemplarità. L'esemplarità si può seguire e erigere a norma di vita, l'eroismo lo si può solo ammirare e, talvolta, contemplare e osannare, a danno di quanto può fare ciascuno di noi.
Ps
Avrai già sentito, d'altronde, l'espressione "Non sono mica un eroe", che si adduce come motivo per non compiere talune azioni, spesso, effettivamente, nelle nostre possibilità.

Ramskilo ha detto...

no, non l'ho sentita. ma dato che ognuno rimane sulle sue posizioni mi sembra perfettamente inutile continuare questa discussione.

Marco ha detto...

Io non la metterei così - non vedo tutta questa distanza!, perché nessuno credo abbia mai messo in dubbio il valore e la nobiltà di quella persona e dei suoi gesti, si è solo messo in luce che talvolta le parole sono pericolose e diventano alibi per migliorarsi e migliorare le cose. Tutto qui.

Ramskilo ha detto...

allora perchè dovremmo rimanere ad una definizione di eroe che, diciamo, ha qualche millennio? ok, non sono semidei e su questo credo che non ci siano dubbi.
Non sono neanche supereroi col mantello. e allora?

Marco ha detto...

Perché dovremmo rimanere a una definizione di millenni fa, è una domanda molto interessante. Forse, ma è solo un'ipotesi, perché ha ancora un significato oggi, che in un certo senso veicola il nostro modo di guardare le cose e agire. Che ne siamo coscienti o no. Non ha caso gli eroi hanno smesso le vesti che indossavano nelle'antichità e hanno messo su mantelli o costumi, in fondo questa figura risponde ad un'esigenza vecchia come il mondo, credo. Comunque alla tua domanda dovrebbero provare a rispondere tutti, può dire veramente molto su di noi come individui e sulla nostra società.