lunedì, febbraio 20, 2006

La piccola storia di Sally e Jon

Jon si girava i pollici, comodamente seduto sulla sua sedia a dondolo di vimini, posta di fronte alla finestra che dava sul viale. Quando scorse uno spettacolo che stentò a credere possibile, nonostante la sua fervida fantasia.
Sally passeggiava tranquillamente in un bosco, ignara delle insidie che si celavano dietro ogni angolo e che lui, al contrario, scorgeva chiaramente.
Che fosse lei Cappuccetto Rosso?
Questo pensiero sembrò squarciare un velo e tramortirlo. Si sentì avvolto da un mare di sensazioni e immagini che non riusciva né a dominare, né a nominare. Perciò si lasciò vincere dolcemente, come farebbe una ragazza innamorata dal suo amato, e si concesse loro senza timori o remore.
Al limitare del bosco, Robin Hood sedeva ai piedi di una grossa quercia, soffiando su un fiore stretto tra le sue mani. Senza preoccuparsi della sorte dei suoi vecchi compagni.
Si avrebbe avuto ragione nel ritenerlo innamorato, ma di cosa, o chi, a nessuno è dato saperlo, per questo sorrise a Jon in maniera infantile e, in tono leggermente irriverente, pizzicò la sua agile lingua tra le sue umide labbra
In una radura, qualche metro più in là, il pifferaio magico prendeva lezioni di canto dagli uccelli. Non lo aveva mai saputo, ma avrebbe sempre desiderato possedere la dote di San Francesco. Quel Santo di cui tutti parlano, ma di cui pochi sanno realmente qualcosa. Quel giorno avvertì il desiderio di incontrarlo, e quando smise di celarselo, come al solito, si sentì come rapito, preso per mano… Si dice che ancora oggi parli con i fiumi, con gli uccelli, con i monti, con le capre e con qualsiasi essere gli si pari di fronte nel suo tragitto.
L’ultima volta l’hanno visto lungo il corso di un torrente sussurare ai suoi flutti le gesta del Grande Uomo.
Il cielo era terso, limpido e liscio come la pelle di un bambino. Gli uccelli sguazzavano nell’aria come pesci nel mare, il sole sorrideva a ogni forma di vita e Sally continuava a passeggiare, saltellando, senza timori.
Il lupo stava affilando i suoi denti e nutrendo di attese la sua fame, per far sì che la sua voglia di mangiare fosse più intensa e la soddisfazione del suo piacere più crudele.
Jon provò a tendere le mani per strozzarlo. Non riuscì nemmeno a toccarlo, perché svanì di fronte a lui, prima che potesse solo rendersene conto, ma, per fortuna, Sally era ancora là.
La sua preoccupazione fu distratta da un pianto fluente e armonioso. Era Cenerentola che sognava di poter vivere la vita delle sue sorellastre e della sua matrigna. Per un giorno non avrebbe più voluto vedere la sua schiena china su una scopa, il suo viso sporco di cenere e il suo volto riflesso dal pavimento che lucidava.
Sognava e piangeva: non sapeva nulla della fata turchina, del principe e della scarpetta.Sally era ancora là. E il lupo aveva fame, sempre più fame. (Continua...)

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