lunedì, novembre 27, 2006

appiattimento

Oggi tra colleghi si parlava di un appiattimento che colpisce nella società moderna tutto e tutti. Si intendeva una allineamento della qualità delle cose verso il basso, secondo la logica del mercato e della massa. Ad esempio si parlava del vino italiano, che attaccato da più parti dalle nuove nazioni produttrici, ha subito un peggioramento per consentire di competere sul prezzo con queste ultime. Ma lo stesso discorso si potrebbe replicare per mille cose. Dai vestiti alle scarpe, dal cibo ai mobili alla musica. Cosa ne pensate? di chi è la colpa? di chi vende o di chi compra?

6 commenti:

gds75 ha detto...

è un po come chiedersi se l'invasione dei prodotti cinesi è dovuta al costo elevato degli altri prodotti o al fatto che alla fine si critica sempre ma si compra sempre più roba cinese.
la colpa è del mercato libero, finchè si è vincenti siamo bravi ed è bellissimo, quando il mercato libero fa emergere altre realtà è troppo libero è c'è bisogno di garanzie.... troppo comodo gli industriali cominciassero a farsi un bell'esame di coscienza.

Anonimo ha detto...

bell'idea la tua..io a sto punto mi ribello e mi domando la libera concorrenza...non dovrebbe essere uno stimolo per migliorare i prodotti e la qualità? certo bisogna fare attenzione, però...penso ke se la tutti la pensassero come te caro gds, il mondo non andrebbe più avanti....e poi è normale che vi sono più cose cinesi o esportate dall'est europa, normale lì la manodopera è a basso prezzo, e vi sono meno regole, tutto normale, anche se ingiusto.

Ramskilo ha detto...

di sicuro se devo scegliere tra spendere 1 e spendere 10 sceglierò la prima opzione, a parità di qualità +/-10%. purtroppo la macroeconomia è fatta da una combinazione caotica di microeconomie....

Marco ha detto...

La colpa,ammesso che di colpa si possa parlare, credo risieda nella scarsa educazione che possiede il consumatore, quanto il produttore. Se il consumatore fosse più "istruito" su quali siano i comportamenti corretti da tenere in sede di acquisto e i produttori fossero più attenti a un rapporto qualità-prezzo, che prezzo-guadagno, allora qualcosa cambierebbe. Ma i cambiamenti richiesti sono faticosi e complessi e chiedono tempo.

Ramskilo ha detto...

educazione? non è che non si sappia cosa fare, ma che piuttosto tante volte si sceglie coscientemente di fare una scelta piuttosto che un'altra... o no? se sbaglio mi corriggerete.....

Marco ha detto...

... Anche le nostre scelte sono influenzate dalla nostra educazione al consumo e a una vita sociale. Non che guidate da una concezione della nostra salute e dei nostri bisogni.