giovedì, maggio 11, 2006

Il caso Moggi e il giustizialismo italiano

Direi che lo scandalo che si è sollevato nel mondo del calcio, prevalentemente attorno alla figura del Dg della Juventus Luciano Moggi, è uno squisito esempio dell'inetto giustizialismo nostrano. Scoppia lo scandalo e si preparano gogne. Ci si mette forsennatamente sulle tracce dell'"untore" e si corona il tutto con frasi perbeniste-moraleggianti di disappunto, qualche "Lo sapevo" e lo stranito "Chi è costui?".
Penso che questa vicenda possa, ancora una volta, ricordarci la fragilità della nostra giustizia (parlo proprio di ciascuno di noi) e del nostro senso della stessa e del sociale. Probabilmente condanneremo, presumo severamente (anche se non sono certo che sia così. Plausibilmente si rovinerà soltanto l'immagine e la vita di qualcuno che, in un sistema malato, si muoveva meglio di altri!), qualcuno, e forse qualcosa, ma perderemo l'ennesima occasione per fondare una realtà migliore, più sana e più solida. Non credo che dopo che si sia fatta pulizia, per il fatto stesso che si sia fatta, segua, per forza, qualcosa di migliore. Intanto perché la pulizia non si fa eliminando gli uomini, ma correggendo i valori e gli equilibri che sostengono e determinano un sistema. Secondo perché non credo alla favoletta che ciò che viene dopo sia certamente meglio di ciò che c'era prima (d'altronde il "passaggio" tra Prima e Seconda Repubblica dovrebbe insegnarci qualcosa). Spero veramente che l'accaduto non si trasformi in una caccia al Babau, ma non posso sicuramente mostrarmi ottimista.

5 commenti:

Ramskilo ha detto...

ma quale giustizialismo? non si può far passare tutto per lecito solo perchè "il sistema è malato". aspettiamo gli esiti delle indagini e degli eventuali processi, ma come non bisogna condannare non bisogna neanche chiudere gli occhi. Non si può sempre vincere!

Marco ha detto...

Prova a guarire una malattia del tuo corpo attaccando solo il virus più forte (o i pochi più forti), risultato: non guarisci.
Cosa c'è di più giustizialista dei processi televisivi?
Siamo il paese della vergogna e della vernicetta. Ci vergognamo (e indignamo) una volta, poi una vernicetta ed è tutto come prima!
Il male in questione non è Moggi, il male è che personaggi come lui possano creare un impero. Non mi parec he incarcerando Ricucci si siano risolti i problemi della finanza. Questo non vuol dire: non punire i colpevoli. Vuol dire solo che le gogne non risolvono i problemi.

Ramskilo ha detto...

penso che sia un'ottima strategia attaccare per primo il virus più forte. Nel bel paese che fa processi anche senza motivo (vedi "amici","affari tuoi" "la fattoria" eccetera), per una volta magari si parla di fatti concreti. che non cambi mai niente è vero, ma non è un buon motivo per non continuare a provare. E se ci fosse un po' meno gente disposta a pagare abbonamenti della paytv,dello stadio, e meno gente che compra i prodotti pubblicizzati dal suo calciatore preferito, stai tranquillo che si ridimensionerebbero!

Marco ha detto...

Forse sì, ma non accadrà. Finito lo scandalo e i processi sommari, si crederà di nuovo, tutti, alla favola del sistema pulito.

Anonimo ha detto...

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